Le patologie della tiroide sono estremamente diffuse: se un tempo la diagnosi era purtroppo possibile solo ad uno stadio avanzato della malattia, oggi invece esistono metodiche che consentono al medico endocrinologo una corretta diagnosi a stadi molto prematuri della malattia, addirittura prima ancora dell’insorgenza della sintomatologia tipica.
In base al problema che sarà emerso, sarà possibile una terapia personalizzata, che sarà importante soprattutto in gravidanza, addirittura, in alcuni casi (tiroidite cronica autoimmune), prima dello stesso concepimento, al fine di promuovere lo stesso ed evitare danni al feto.
Al riguardo riveste un ruolo cruciale l’eventuale iodioprofilassi in gravidanza.
La diagnostica ecografica completa l’iter, rilevando eventuali patologie nodulari e chiarendone la natura citologica mediante FNAB (fine needle aspiration biopsy).
Si può essere affetti da tireopatia allorquando ci si trova di fronte ad un’alterazione funzionale (ipotiroidismo/ipertiroidismo) o morfologica (gozzo/noduli) della ghiandola tiroidea, o per il coesistere di entrambe le condizioni.
Esistono poi i tumori a carico della tiroide (benigni o maligni).
Ipotiroidismo
Si parla di ipotiroidismo allorquando la tiroide produce una concentrazione di ormoni tiroidei inferiore alla norma.
Cause di ipotiroidismo
- Ipotiroidismo primario: riconosce un’eziopatogenesi autoimmunitaria.
Di norma gli anticorpi difendono il nostro organismo da qualcosa di estraneo (non self); nelle patologie autoimmunitarie gli anticorpi iniziano ad aggredire strutture proprie dell’organismo (self), essendo il sistema immunitario di quel determinato comparto particolarmente esuberante.
Lo stesso dicasi per altre patologie autoimmunitarie: diabete mellito tipo 1, celiachia, psoriasi, …
- Ipotiroidismo secondario: il deficit, in questo caso, è a partenza dall’ipofisi.
La condizione di ipotiroidismo può essere conseguente anche a pregressi trattamenti con iodio radioattivo (ipertiroidismo o cancro della tiroide), pregressi interventi di tiroidectomia (parziale o totale) o assunzione di farmaci che possano interferire con la funzionalità tiroidea (litio, amiodarone).
Sintomi e segni di ipotiroidismo
I sintomi e segni dell’ipotiroidismo sono la conseguenza di un rallentamento del metabolismo; tra i più comuni si annoverano:
- incremento ponderale
- stipsi
- sensazione di freddo
- sonnolenza
- cute secca e ruvida
- gonfiore del viso
- cambio del tono della voce (in genere rauca)
- caduta di capelli
- difficoltà di concentrazione
- irregolarità mestruali
Diagnosi di ipotiroidismo
La diagnosi di ipotiroidismo è possibile mediante il dosaggio del TSH, un ormone sintetizzato a livello dell’ipofisi ed in grado di condizionare la sintesi e secrezione di ormoni tiroidei a livello della ghiandola tiroidea).
In caso di riscontro di TSH elevato, il medico endocrinologo potrà completare l’indagine diagnostica mediante il dosaggio di anticorpi anti-tireoperossidasi ed anticorpi anti-tireoglobulina.
Ci si potrà avvalere anche della ecografia tiroidea ed eventuale esame citologico (FNAB) di formazioni nodulari.
Terapia dell’ipotiroidismo
Per la gestione dell’ipotiroidismo si ricorre ad un trattamento ormonale sostitutivo a base di l-tiroxina.
La terapia è abbastanza maneggevole e può essere praticata anche durante la gravidanza e l’allattamento.
Il dosaggio ormonale periodico consentirà di stabilire la posologia più appropriata.
Ipertiroidismo
Si parla di ipertiroidismo allorquando la tiroide produce una concentrazione di ormoni tiroidei superiore alla norma.
Cause di ipertiroidismo
- Morbo di Basedow: la ghiandola tiroidea è integralmente responsabile dell’eccessiva sintesi e secrezione di ormoni tiroidei
- Adenoma di Plummer: un gruppo di cellule, ovvero un nodulo, può essere responsabile dell’ipertiroidismo
- Farmaci: amiodarone, litio
- Esogena (ipertiroidismo factitio): talvolta si abusa di ormoni tiroidei con l’intento di dimagrire, mediante un aumento del metabolismo corporeo. Tale approccio va sensibilmente scoraggiato.
Sintomi e segni di ipertiroidismo
I sintomi e segni dell’ipertiroidismo sono la conseguenza di un accelerazione del metabolismo; tra i più comuni si annoverano:
- calo ponderale
- tachicardia
- fini tremori acrali
- ansia ed insonnia
- sensazione eccessiva di caldo
- nervosismo
- bulbi oculari sporgenti (esoftalmo)
Diagnosi di ipertiroidismo
Utile, ai fini della diagnosi di ipertiroidismo, il dosaggio di TSH.
In genere si ha il riscontro di TSH basso o francamente soppresso.
Lo specialista endocrinologo potrà avvalersi, ai fini del completamento dell’iter diagnostico, anche della ecografia tiroidea ed eventuale esame citologico (FNAB) di formazioni nodulari, oltre che della scintigrafia tiroidea.
Terapia dell’ipertiroidismo
Si basa sulla somministrazione di farmaci tireostatici (metimazolo/propiltiouracile), di certo meno maneggevoli della l-tiroxina.
Ci si potrà avvalere anche della terapia radiante (131 I), ovvero di terapia chirurgica (gozzi particolarmente voluminosi).
Disfunzioni morfologiche
A livello tiroideo si possono rinvenire noduli isolati o confluenti (gozzo/struma), in genere avvalendosi di una semplice indagine ecografica. L’iter potrà proseguire con l’esecuzione di FNAB, per appurare la natura citologica della formazione nodulare in esame.
I tumori della tiroide in genere hanno un decorso clinico migliore rispetto alle neoplasie di altri distretti corporei.
La dottoressa Katia Monteleone effettua presso il suo studio la visita endocrinologica ed è specializzata in:
- Morbo di Basedow-Graves
- Morbo di Plummer
- Tiroide e gravidanza
- Tiroidite post-partum
- Tiroidite di Hashimoto o tiroidite cronica autoimmune
- Amiodarone e tiroide
- Poliabortività, trombofilia e Tiroidite di Hashimoto
- Tiroide e litio
- Tiroidite e celiachia
- Tiroide e fibrillazione atriale
- Tiroide e colesterolo
- Tiroide e interferone
- Tiroidite subacuta (Tiroidite di De Quervain o granulomatosa)
- Sindrome da bassa T3